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        NEWS IDEAZIONE: El Farolito
 ORGANIZZAZIONE: Chimera – La mongolfiera Editrice Spettacoli
 TESTO E REGIA: Fabio Pellicori
 CON: Francisco Aiello, Marco Fioravante, Pamela M. e Fabio Pellicori
 OPERE PITTORICHE: Salvador Gaudenti
 ASSISTENTE ALLA DRAMMATURGIA: Laura Bevilacqua
 EDITORE: La Mongolfiera editrice / Giovanni Spedicati
 FONICA: Christian Gaudenti
 LUCI: Luca Oliveto
 
 
 Prenotazioni:
 Chimera 0981.22987 / 3401276384
 La Mongolfiera ed. 335.6378028
 
 Ingresso unico €5,00
 Libro edito da "La Mongolfiera Editrice"
 
 Si ringrazia Francesca Vico per l’aiuto sul testo.Per visionare foto, video e interviste: www.artechimera.it
 Scendere in piazza per un diritto. Scendere in piazza per avere qualcosa  
di necessario: il libretto studentesco liceale. Un documento che dà la  
possibilità di avere sconti sui testi scolastici e sull’utilizzo dei  
mezzi pubblici. Un diritto, una possibilità di continuare il proprio 
percorso di studi, di vita. Tutto parte da qui. Il coraggio di alcuni 
giovani che lottano per i propri sogni e che verranno considerati per 
questo motivo dei “sovversivi”. Perciò vengono rapiti, torturati, 
seviziati e uccisi. Tutti tranne uno: perché “si è deciso che tu devi 
vivere, ma una condizione: devi dimenticare quello che hai visto qua 
dentro, anzi devi dimenticare di essere stato qui dentro”. Abbiamo 
deciso di partire da qui, dal tema della triste Notte delle Matite, come 
la chiamava in gergo la polizia argentina. Una pagina terribile della 
triste storia dittatoriale argentina, che va dal 1976 al 1983; un 
periodo conosciuto come Guerra Sporca. Ci siamo fermati a capire e ci è 
venuta la voglia di raccontare, attraverso la pittura, il tango e il 
teatro, con una mostra e uno spettacolo, la storia di questi ragazzi le 
speranze che per loro voleva dire quella manifestazione. Già, una 
manifestazione, come se ne fanno tante oggi, per qualsiasi motivo. Oggiè quasi una “routine” lo scendere in piazza, ma quanti credono 
fermamente in quello che fanno, in quello per cui vanno a manifestare, 
al punto di dare la vita per i loro ideali? Quei ragazzi erano pronti a 
dare la loro vita per i loro sogni, a differenza di molti ragazzi e 
manifestanti di oggi, o forse, come molti ragazzi e manifestanti di 
oggi… Non lo sappiamo, ma crediamo che mostrare ai ragazzi, alle 
persone, la storie di quei ragazzi, di quelle persone, possa essere 
utile a fare una riflessione. Una riflessione, questo vogliamo. Perché 
nel mondo di oggi, che va ad una velocità supersonica, molto spesso non 
c’è il tempo per fermarsi a riflettere. Eppure, a volte, sarebbe meglio
 riflettere e imparare dal passato….
 Lo spettacolo teatrale è accompagnato da una mostra di 14 quadri e da 
          due ballerini di Tango.
 
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    Il 1976 fu un anno tragico per l’Argentina. Quell’anno, infatti,  iniziò la cosiddetta “Guerra Sporca”, ad opera della dittatura di Jorge Rafael Videla (ed,  in seguito, proseguita, fino al 1983, da Roberto Eduardo Viola e Leopoldo  Galtieri). Una serie di repressioni, sparizioni, torture e minacce colpirono  quanti tentarono di esprimere liberamente la propria opinione, contestando ed  opponendosi al regime vigente. Circa 30.000 persone, in quegli anni bui,  persero la vita o, semplicemente, scomparvero. Il termine “desaparecidos”  (scomparsi) rimane, ancora oggi, a ricordarci studenti, professori,  intellettuali, attivisti ed artisti che sacrificarono la vita nella strenua  difesa di diritti civili ed umani, sistematicamente calpestati dalla dittatura  argentina. In questo contesto  storico si sviluppa la trama di “Desaparecido”, lo spettacolo teatrale scritto  e diretto da Fabio Pellicori (il cui testo è pubblicato da La Mongolfiera  Editrice). L’autore si ispira all’intenso film di Hector Oliveira, “La notte delle matite spezzate”,  per raccontare, sul palco, la storia di Pablo Diaz, uno dei pochi studenti  sopravvissuti a quel genocidio di massa. Lo spettacolo, attraverso la voce  narrante del protagonista, parte da quella terribile notte del 16 settembre del  1976, durante la quale molti giovani furono sequestrati, seviziati ed uccisi  dai militari di Videla, a causa di una protesta attuata dagli studenti, contro  l’abolizione di un tesserino che consentiva loro di comprare libri ed usare i  mezzi pubblici a prezzi economici.    Attraverso la storia di quegli studenti, si affrontano temi molto  attuali, come la perdita della libertà e la repressione dei diritti civili e  umani, sempre più in pericolo, anche nella nostra società, e sempre più  fragili. Inframmezzato da esibizioni di tango (che giungono come un bel sogno  in mezzo all’incubo che il protagonista sta vivendo), ed accompagnato da  nostalgiche musiche che accarezzano la narrazione, e da quattordici quadri di  Salvador Gaudenti, che  riportano  nell’Argentina di quegli anni, “Desaparecido” è uno spettacolo che fa  riflettere. E, soprattutto, ci ricorda che la libertà di espressione è un  diritto sul quale sono corsi fiumi di morte e di dolore. E i martiri della  libertà, purtroppo, ancora esistono.
 Angela Luisa Garofalo |